Un amore non “finisce”, un amore muore.
In un momento che è tutto,
nei primi passi per allontanarsi,
in piedi a guardarsi andare.
Proiezioni,
dialoghi con chi non si è più.
Dove c’era una materia invisibile per tornare a voltarsi,
rimane il distacco.
Se ne diranno tante.
Qualcuno che sa di te non potrà più dire niente,
perché è sconosciuto dove sia.
Nel vento che strappa la faccia,
quella volta col mare davanti e la spuma tra i piedi.
Andare e venire. Sparire. Lei.
Il silenzio del fumo di cappe dai tetti nel rumore di una città.
Fari rossi che fanno sanguinare.
L’umidità chiusa nel cappotto, per camminare.
Così, scompari.
Le sette del pomeriggio, bicchieri e voci da un bar.
Negli occhi di chi, in un amore muore, uno specchio.
Un bambino gioca,
e io, la tua voce, non la ricordo più.
Nel rumore di una città il silenzio è fumo di cappe dai tetti.
Fari rossi fanno sanguinare.
L’umidità è chiusa nel cappotto. Così, scompari.
L’unico dolore è sottile.
Perché un uomo solo non ha molte possibilità.
Ora, su un prato di foglie arancioni, un altro amore, muore.